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Il Rukh alla Viareggio Cup inseguendo un pallone “e un briciolo di normalità”

Il Rukh alla Viareggio Cup inseguendo un pallone “e un briciolo di normalità”

Ventidue ore di pullman, attraverso l’Europa. Da Leopoli, Ucraina, in una zona per il momento solo parzialmente sfiorata dalla guerra – “ma gli allarmi aerei ci sono anche da noi” hanno raccontato i ragazzi del Rukh – per essere a Viareggio e prendere parte al torneo giovanile di calcio.

“Volevano esserci ad ogni costo, per riappropriarsi di un briciolo di normalità”, hanno detto Dimitri Fasolo e Roberto Conti, due dirigenti italiani che sono al fianco del Rukh, in funzione di interpreti.

I ragazzi sono scesi in campo indossando, sopra la maglietta da gioco, una bandiera dell’Ucraina: una scena commovente, qualche brivido, quando la banda della Marina ha suonato l’inno nazionale.

In campo, pur essendosi presentati con molta fatica nelle gambe e con una formazione imbottita di ragazzi del 2005 e del 2006, il Rukh ha dato del filo da torcere ai campioni in carica del Sassuolo, cedendo solo nel finale.

Un pomeriggio indimenticabile anche perché il campo da gioco del “Ferracci” di Torre del Lago si trova a poche centinaia di metri dalla villa dove riposa il Maestro Giacomo Puccini.

E nella tradizione ucraina ci sono cantanti liriche di grande spessore internazionale, soprattutto delle opere pucciniane – come la viareggina di adozione, ma nata a Leopoli – Solomea Krucenjinski, che ai primi del secolo scorso aveva sposato l’allora sindaco di Viareggio, Cesare Riccioni.



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